Schede CTS

Idee per un nuovo ordine economico mondiale

Idee per un nuovo ordine economico mondiale

L'attuale ordine economico mondiale è profondamente in crisi. Lo sono pure le grandi istituzioni economiche, finanziarie e politiche che lo hanno sostenuto all’indomani della seconda guerra mondiale: Nazioni Unite; il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, nati con gli Accordi di Bretton Woods del 1944, che avevano sostenuto la ricostruzione e lo sviluppo degli anni cinquanta e degli anni sessanta. Una “eta’ dell’oro” dell’Europa che aveva conosciuto tassi di sviluppo particolarmente elevati, a partire dall’Italia con il famoso “miracolo economico”. Il fatto nuovo importante per l’Europa è stata la nascita del Mercato Comune fra sei Paesi Europei (Germania, Francia, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo), con i Trattati di Roma del 1957.

Il vecchio ordine economico mondiale aveva a proprio fondamento il multilateralismo degli scambi internazionali, sancito prima dal GATT (General Agreement Tariff and Trade) e poi dal WTO ( World Trade Organisation).

Questo mondo è sulla via del tramonto e siamo ora alla ricerca di un nuovo ordine economico mondiale, con spinte molto diverse da più parti del mondo, a volte contraddittorie. Il tutto è reso complicato dalla guerra mondiale “a pezzi” che caratterizza il nostro pianeta, come la definisce Papa Francesco, dai flussi migratori, dall’emergenza ecologica e dalla crescente povertà. Tra tutti questi fenomeni esistono naturalmente delle relazioni, spesse volte molto strette.

CINA USA RUSSIA 4 1024x576

Ad essi si aggiunge la politica del Presidente americano Trump con la pratica del bilateralismo; la sua guerra commerciale che ha introdotto dazi all’importazione, pur a fronte dell'enorme disavanzo commerciale degli Stati Uniti che supera i 600 miliardi di euro, soprattutto nei confronti della Cina e dell’Europa; le frequenti critiche del Presidente americano ad istituzioni come l’ONU che non serve a nulla e costa molto e alle altre istituzioni finanziarie internazionali, alle quali minaccia di tagliare i contributi (in alcuni casi ha già cominciato a farlo).

Di fronte a questo quadro, abbiamo bisogno di idee per un nuovo ordine economico mondiale.

Per questo si è ritenuto utile presentare in questa scheda una sintesi di cinque libri usciti nell’ultimo anno che trattano, per diversi temi e con angolature diverse, il problema fondamentale della ricerca di un nuovo ordine economico mondiale. Si tratta dei seguenti libri: Mauro Magatti, “Cambio di paradigma”; Marco Onado, “Alla ricerca della banca perduta”; Lorenzo Bini Smaghi, “La tentazione di andarsene”; Mario Augusto Maggioni, “La sharing economy”; Enrico Giovannini, “L’utopia sostenibile”.

  1. Mauro Magatti, CAMBIO DI PARADIGMA

La ricostruzione economico-sociologica dei periodi prima della crisi, della crisi decennale e del dopo-crisi è molto convincente per la chiarezza e per il rigore dell'analisi. Un po' nebulosi sembrano invece i due modelli indicati per uscire dalla crisi, iniziata nel 2008 pensando il futuro: il modello efficienza/sicurezza e quello sostenibilità/contribuzione. Interessante è il capitolo su una nuova teoria dell'impresa, con il superamento del tradizionale approccio della responsabilità sociale (CSR). Viene molto citato il famoso articolo di Porter e Kramer pubblicato nel 2011 su HBR. L’obiettivo finale è costituito dalla creazione di valore condiviso che, sostanzialmente, corrisponde al concetto di “Bene comune” della Dottrina Sociale della Chiesa.

  1. Marco Onado, ALLA RICERCA DELLA BANCA PERDUTA

Il libro porta una critica ai sistemi neoliberisti imperanti a livello globale a partire dagli anni ottanta. Secondo Onado, è questa la causa della crisi del 2008, proseguita poi per quasi un decennio. Si mette in discussione anche il culto della grande dimensione, perché nessuno ha mai dimostrato la presenza delle economie di scala nel caso degli intermediari finanziari. Ciò comporta di conseguenza la critica ai provvedimenti governativi riguardanti le banche popolari e le banche di credito cooperativo (BCC) di piccole e medie dimensioni, molto legate al territorio. La funzione della banca che raccoglie depositi e concede credito è stata snaturata attraverso il sistema delle cartolarizzazioni e, quindi, della creazione di derivati ad alto rischio. Un libro ricco di spunti perchè la banca ritorni a svolgere la funzione di sostegno allo sviluppo dell’economia reale.

  1. Lorenzo Bini Smaghi, LA TENTAZIONE DI ANDARSENE

Si sostiene la tesi che l’anello debole dell’Europa è l’Italia. Il vincolo esterno svolgerebbe la funzione di supplenza rispetto all’incapacità delle nostre classi dirigenti di condurre serie politiche strutturali per la trasformazione del nostro paese, a causa di una intrinseca debolezza politica. Non si affronta però il problema della razionalità economica delle regole del Trattato di Maastricht, soprattutto per quanto riguarda quelle di tipo fiscale. Si avvertono i limiti di un’analisi ad intra rispetto ad un’analisi ad extra.

  1. Mario Augusto Maggioni, LA SHARING ECONOMY

Vengono presi in esame i vantaggi e gli svantaggi della share economy, in un mondo globalizzato in cui i redditi medi sono stati drasticamente tagliati, gli effetti negativi sul mercato del lavoro, con un ampliamento della parte irregolare e con una distorsione delle regole della concorrenza. A pagare il prezzo più alto sul mercato del lavoro sono i più giovani, costretti ad accettare forme irregolari e precarie di occupazione. Libro stimolante in quanto apre uno spaccato di forme nuove di economia.

  1. Enrico Giovannini, L’UTOPIA SOSTENIBILE

Il libro tratta del raggiungimento entro il 2030 degli obiettivi dello sviluppo sostenibile fissati dall’ONU. Obiettivi concreti, relativi all’eliminazione della povertà e della fame, all’istruzione di qualità e alla parità tra i sessi, alla salute a tutte le età, all’acqua, all’energia, all’occupazione, alla crescita economica e alle disuguaglianze, alle infrastrutture e alle città, al consumo e alla produzione, alla lotta contro il cambiamento climatico, alla flora e alla fauna, alla pace e alle istituzioni. E’ questa l’idea alla base dell’ASVIS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, promossa da Enrico Giovannini nel febbraio del 2016 e che oggi raccoglie più di 170 soggetti tra associazioni imprenditoriali, sindacati, volontariato, fondazioni e università. Lo scopo è quello di elaborare idee nuove per rendere lo sviluppo più giusto e sostenibile. Libro stimolante per assicurare un futuro al mondo, soprattutto alle giovani generazioni.

Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID)

Roma, 29 ottobre 2018